UNA GIOVENTÙ TRASCORSA IN STUDIO

Come allievo di Antoine Bourdelle, scoprì Statuaria greca, arte africana e cubismo.
Nel 1930 creò il suo primo oggetto simbolico, la palla sospesa. Espone diverse opere accanto a quelle di Joan Miró e Jean Arp, Alberto Giacometti ufficialmente si unì al movimento surrealista nel 1931.
Ha continuato a produrre sagome umane, condividendo i suoi studi con il fratello e artista di successo, Diego, che produceva sculture di animali. Nel 1947 espose Uomo che cammina a New York a casa del suo amico, il gallerista Pierre Matisse, che ha anche ospitato il suo primo dopoguerra mostra personale nel 1948.

Uno dei maggiori maestri della scultura moderna, gli è stato conferito il Carnegie Prize nel 1961, il Gran Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia nel 1962, il Guggenheim Prize nel 1964 e il Gran Premio Internazionale nel 1965.

Alberto Giacometti ha creato il suo prima scultura, un busto di suo fratello Diego, durante gli anni 1913 e 1914. Dalle sue influenze greche e africane, ha realizzato il prime sculture della sua carriera: Torso, 1926, Cucchiaio donna, 1927, Composizione cubista. Uomo, 1927.
Poi Giacometti, che frequentava artisti come André Masson e Jean Cocteau, si avvicinò all' movimento di André Breton.
Da allora in poi ha prodotto un serie di sculture surrealiste: Donna sdraiata che sogna, 1929, Palla sospesa, 1930-1931, L'oggetto invisibile (1934) ed esplora i temi caratteristici del suo tempo come il sogno, l'incertezza e la violenza. Ma nel 1935, il suo ritorno all'arte figurativa segnò la rottura con il movimento surrealista. Giacometti si dedicò alla scultura di figure umane.
Le sue opere, Il Naso, 1947, e La Gabbia, 1950, testimoniano la sua mano preoccupazioni, vale a dire il rappresentazione dello spazio, tè rapporto della figura con lo spazio, e il relazione tra le figureTuttavia, sono le sue sculture di filiforme sagome umane realizzate in bronzo che ha fatto guadagnare all'artista il suo reputazione internazionale.
Iscritte nell'immaginario collettivo, le sue opere, L'Homme qui chavire, 1950, Femme Debout, 1953, L'homme qui marche, 1960, sono ormai emblematiche della sua arte.